Le armi col maggiore potere distruttivo sono state: catapulte utilizzate per le prime volte nelle campagne militari di Alessandro Magno, ballista, la cheiroballistra romana e l'onagro.
BALLISTA

Era una macchina a torsione,utilizzata solitamente per il lancio di dardi che potevano variare nelle dimensioni, partendo da 20-22 cm fino a raggiungere quasi i due metri;la loro gittata era stimata intorno ai 350 metri circa. La balista fu l’arma da lancio a lungo raggio più utilizzata, grazie ad una progettazione all’avanguardia nel periodo classico ed alto medievale. La prima ballista con il caricatore multiplo per frecce fu inventata da Dioniso di Alessandria (270 a.C).
FUNZIONAMENTO
CHEIROBALLISTRA
Generalmente era montata su un carro a due ruote, costruita quasi completamente in metallo, matasse incluse, queste ultime “alloggiate” in due cilindri in bronzo laterali. Il tipo di materiale permetteva di ridurre le dimensioni ed il peso, senza penalizzare le prestazioni dell’arma, dotata di una precisione anche migliore.

Può essere definito come il successore della Cheiroballistra secondo Vegezio era una delle armi più potenti dell'arsenale romano. Il suo nome deriva dall’asino selvatico, per via del violento rinculo che il braccio imponeva alla macchina quando il suo movimento arrivava alla fine, simile a quello dell’animale. Era formata da un massiccio telaio in legno, a volte dotato di ruote, nella cui parte centrale era disposto orizzontalmente l’organo di propulsione formato da corda di canapa o funi realizzate con capelli umani o tendini animali. Al centro, vi era un robusto palo, con all’estremità superiore una fionda atta a lanciare il proiettile. Era, inoltre, in grado di abbattere oltre a cavalli e armati, anche le macchine avversarie.
FONTI DELLE INFORMAZIONI
https://www.capitolivm.it/esercito-romano/armi-dassedio-ingegneria-di-guerra/
FONTI DELLE IMMAGINI
https://it.wikipedia.org/wiki/Balista
https://www.capitolivm.it/esercito-romano/armi-dassedio-ingegneria-di-guerra/http://s195710.blogspot.com/2014/04/lonagro.html
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